La tecnologia è riuscita a regalarci tante comodità, ma adesso potrebbe ritorcersi contro i cittadini. Presto i parcometri ti diranno se devi andare all’ufficio tributi.
Se da una parte il nuovo Codice della Strada ha dato respiro agli automobilisti, vessati dalle multe a causa degli autovelox selvaggi, dall’altra ha dato più libertà alle Amministrazioni di gestire traffico e parcheggi.
Ed ecco che, ovviamente, arrivano innanzitutto i rincari delle tariffe orarie e/o giornaliere. Ma non solo: in un Comune stanno per approdare i “parchimetri-spia”, che segnaleranno immediatamente se l’automobilista è un evasore fiscale oppure no.
Come funzionano i parcometri che ti segnalano al Fisco
Premesso che pagare le tasse è cosa buona e giusta, sarebbe giusto anche che i cittadini potessero godere di città vivibili, di strade ben manutenute, e di servizi adeguati. I Comuni invece spesso “fanno cassa” e alla fine le problematiche di una città difficilmente vengono risolte. L’ultima invenzione tecnologica la dice lunga su quale sia il reale rapporto tra Istituzioni e cittadinanza, e sta accadendo a Como.
Il Sindaco della città lombarda ha annunciato fiero che dal mese di aprile saranno sistemati i nuovi parcometri, che offriranno le seguenti “opzioni”: sconti ai residenti, ma solamente se si è in regola col pagamento delle tasse. Se invece un cittadino non è in regola, vedrà comparire un messaggio molto particolare. Infatti, inserendo il numero di targa, il parcometro andrà a incrociare i dati del proprietario del veicolo con l’Agenzia delle Entrate, e agli evasori comparirà l’avviso: “Passa dall’Ufficio tributi, perché abbiamo qualcosa da dirti“.
Impossibile non riflettere su questo sistema, che innanzitutto lede la privacy; immaginiamoci infatti se una persona chiede l’auto in prestito ad un amico: in pochi secondi può scoprire se ha problemi col Fisco. Di contro, se qualcuno non ha pagato le tasse può sempre chiedere in prestito l’auto a qualcun altro. Infatti non si capisce come mai i Comuni abbiano bisogno di usare i parchimetri per scovare gli evasori: infatti hanno tutto il potere di effettuare controlli incrociati e agire di conseguenza.
Il sistema dei parchimetri che premiano i cittadini virtuosi con degli sconti e puniscono chi evade le tasse fa parte di un concetto più ampio e molto pericoloso; a breve ogni cittadino potrebbe vedersi negare i servizi solo perché ha qualche cartella in sospeso. Si tratta di qualcosa di molto simile al “modello cinese”, sebbene parlarne e fare dei confronti sia diventato praticamente un tabù.
E se da una parte, come detto, è doveroso pagare le tasse, dall’altra è doveroso per lo Stato e i Comuni offrire ai cittadini tutto ciò che serve per fargli vivere una vita dignitosa. Ma questo, semplicemente, non accade.