Pensione, pesante penalizzazione: la novità che sconvolge tutti

Coloro che intendono andare in pensione quest’anno con l’Ape Sociale potrebbero perdere denaro. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Una modifica apparentemente minore nelle regole per accedere all’Ape Sociale, introdotta con la legge di bilancio 2024, potrebbe avere ripercussioni significative sui lavoratori in procinto di pensionarsi. Sebbene questa riforma sia stata passata quasi inosservata, i suoi effetti possono essere più penalizzanti di quanto possa sembrare a prima vista.

Pensioni, penalizzazione
Pensione: arriva una grave penalizzazione – (huntermagazine.it)

Non una buona notizia. Ahinoi, raramente, per ciò che concerne il sistema pensionistico italiano, ne arrivano. Da anni, infatti, in molti invocano riforme strutturali. Ora, però, quella di cui vi parleremo oggi non è una buona notizia. Coloro che intendono andare in pensione quest’anno con l’Ape Sociale potrebbero perdere denaro a causa del coefficiente di trasformazione più basso per un’età compresa tra i 63 e i 64 anni. Per massimizzare i benefici, i lavoratori dovrebbero quindi considerare di aspettare fino a compiere i 64 anni per richiedere l’Ape Sociale.

Sebbene la differenza possa sembrare insignificante per coloro che desiderano pensionarsi il prima possibile, l’impatto complessivo può essere notevole per lo Stato, che potrebbe risparmiare milioni di euro sui lavoratori che accedono all’Ape Sociale quest’anno. Entriamo nel dettaglio di tutte le modifiche che saranno registrate.

Pensioni: la pesante penalizzazione

Una delle modifiche principali riguarda il requisito anagrafico per accedere all’Ape Sociale, che è stato esteso da 63 anni a 63 anni e 5 mesi di età. Questo ritardo nell’accesso alla pensione comporta non solo una perdita di tempo per i lavoratori, ma anche una riduzione potenziale dei benefici finanziari, considerando che le pensioni vengono calcolate in base all’età alla quale si va in pensione.

Pensioni, penalizzazione
Pensioni: non arrivano buone notizie – (huntermagazine.it)

Il secondo punto critico riguarda il calcolo della pensione stesso, basato principalmente sull’applicazione del coefficiente di trasformazione. Questo coefficiente è una percentuale variabile che si applica al montante contributivo di ogni lavoratore per determinare l’importo della pensione al momento della domanda. Più alta è l’età alla quale si va in pensione, maggiore è il coefficiente e di conseguenza l’importo della pensione.

È importante sottolineare che il coefficiente di trasformazione è associato all’età del lavoratore al momento del pensionamento e varia su base annuale. Pertanto, nel caso dei lavoratori che richiedono l’Ape Sociale dopo aver raggiunto l’età richiesta dalla normativa, il coefficiente applicato sarà inferiore rispetto a quelli che raggiungono l’età successiva. Ad esempio, per un lavoratore di 63 anni, il coefficiente di trasformazione sarà del 5,028%, mentre per un lavoratore di 64 anni sarà del 5,184%.

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